Anche in ambito equestre si sottolinea sempre più, fortunatamente, quanto conti l’Amore, quanto questo sentimento, se autentico, possa metterci in connessione con i nostri animali.
Ma cosa significa davvero questa parola troppo spesso banalizzata e fraintesa con il romanticismo? Certo che con i cavalli e con tutti gli animali ci vuole Amore e non solo per loro, anche per se stessi, per la vita, per il creato. Siamo davvero così in grado di amare tutto questo semplicemente decidendolo?
Si sa bene che ci vuole Amore ma qual è la strada per arrivarci? L’Amore c’è sempre, è la vita stessa, spesso è nascosto in fondo al nostro cuore e non sappiamo come contattarlo, soprattutto quando siamo in preda ai nostri disequilibri e meccanismi di difesa.
Meccanismi di difesa
Molti di noi iniziano a ‘chiudere’ il proprio cuore già da bambini scoprendo che l’emozione e i sentimenti portano sofferenza, arrivando così a paralizzare questi aspetti di sè. Purtroppo può capitare che persone che subiscono o che hanno subito imposizioni, nell’illusione di sentirsi meno impotenti, sfoghino la loro frustrazione proprio con gli animali.
Credo che se non impareremo a trattarli davvero con Amore e rispetto prima o poi, in qualche modo, ci tornerà indietro, fosse anche ‘solo e semplicemente’ perdendosi la bellezza della vita.
Amore malato e amore sano
Il modo di interagire con i cavalli può passare da crudeltà e violenza fino al polo opposto, ovvero eccessiva attenzione e cura. Gli animali infatti possono essere vittime anche di troppo ‘amore’ di un sentimento morboso. Questo succede perché noi umani tendiamo a proiettare sull’animale aspetti di noi, compensando con la cura verso di loro le mancanze percepite nell’infanzia dalle nostre figure di riferimento e di conseguenza poi da noi stessi.
Anche antropomorfizzare o riempirsi di animali che non possiamo curare al meglio non è Amare: è invece un nostro bisogno di affetto incontrollato e malsano.
Entrambi gli estremi, quello della violenza e quello di un ‘falso amore’ si allontanano dall’Amore sano e sono frutto di aspetti di noi irrisolti che tendiamo a riprodurre nelle relazioni. Proprio per questo credo fortemente che, di pari passo all’informarsi per conoscere il linguaggio e le esigenze specifiche di un animale di una specie diversa dalla nostra, sia importante lavorare su sé stessi per evitare di far pesare su di loro i nostri conflitti interiori, soprattutto inconsci dei quali, come tali, neanche ci accorgiamo.
Conoscere sé stessi e le proprie dinamiche relazionali, passando attraverso paure e ombre per entrare in contatto poi con la parte più vera e libera di sé, porterà naturalmente a fare anche le scelte necessarie per rispettare gli animali secondo la loro natura (…)
Puoi leggere il resto di questo articolo scritto da me per la rivista “IL MIO CAVALLO“, nel link qui sotto.