Definire la creatività è poco creativo in quanto limita un concetto in poche parole. Anche se… le parole attirano parole e aprono a nuove parole.
Ci provo lasciando spazio e possibilità oltre la mia definizione:
Attitudine a rompere gli schemi tradizionali di risposta attraverso la libertà.
LIBERTÀ DI ESSERE se stessi in primis!
Partendo dall’unicità del proprio sé credo sia la capacità di esprimere un pensiero originale, di vedere nuovi rapporti, di produrre idee e intuizioni insolite che aprono nuovi orizzonti.
Albert Einstein amava ricordare che “i problemi non possono essere risolti allo stesso livello di conoscenza che li ha creati”, occorre passare a un livello superiore, occorre guardare
Sbagliato, dovevo scrivere “passare”… Però anche “Guardare”
Occorre guardare
Osservare senza giudizio… Anche questo occorre!
L’errore può essere creativo, aprire nuove intuizioni…
“Sbagliando si impara”… e forse sbagliando anche si crea!
Con un approccio creativo tutto può essere uno spunto, una possibilità.
Ritorno alla frase di Einstein “i problemi non possono essere risolti allo stesso livello di conoscenza che li ha creati”, occorre passare a un livello superiore… occorre guardare le cose da un altro punto di vista.
Credo che la creatività sia un approccio alla vita, una qualità innata dell’essere umano e un potenziale di tutti se ci ascoltassimo di più.
Credo sarebbe interessante riscoprire il proprio potenziale creativo e coltivarlo, significherebbe semplicemente riscoprire e coltivare il proprio vero sé. Sarebbe forse il punto di partenza per cambiare il mondo e l’intero modo di vivere dell’umanità… per avere un mondo migliore.
Se la creatività è un potenziale di tutti… anche il mondo ha il potenziale per essere cambiato!
E se la creatività nasce dal nostro vero sé, tutto quello che avvicina a noi stessi è un potenziale creativo… e…
Avvicinarsi a noi stessi sempre più può cambiare il mondo!
Se dovessi “racchiudere” la creatività in una parola senza “chiudere” la chiamerei
Espansione
Espansione del proprio sé. Espansione verso nuovi mondi.
Molte volte la creatività è stimolata da una situazione di vita limitante o addirittura frustrante. In questo caso la creatività esce come una ribellione ad un malessere, è un’esigenza della persona per compensare, portare equilibrio e forse per sopravvivere. In particolare in questi casi dare sfogo alla propria creatività ha un effetto terapeutico ed è sicuramente fonte di benessere psicologico ed emotivo.
Considero questa una sorta di creatività condizionata, reattiva, una risposta quasi inconsapevole ad uno stimolo di malessere, una fuga.
Diciamo che non nasce da una condizione di libertà, tende invece verso la libertà.
Non creo perché sono libero, creo per diventare libero.
Diversa è la creatività libera che grazie ad una situazione di benessere interiore, di centratura e connessione con il vero sé, porta naturalmente a creare, ad espandersi… non perché reagisco o fuggo ma perché “sono”!
Il creativo libero fluisce e si muove con consapevolezza.
Sono libero dunque creo
Diverso da
Creo dunque sono libero.
Considero la creatività molto importante per l’equilibrio dell’individuo, a volte una vera fonte di sopravvivenza. Sicuramente dare sfogo alla creatività per compensare situazioni difficili è una grande opportunità. È un po’ come cercarsi forse.
Credo però sia ancora più importante arrivare alla creatività passando attraverso la conoscenza profonda di sé stessi affinché fluisca liberamente.
Se osservo il mio percorso mi accorgo che di pari passo alla mia crescita personale, alla conoscenza di me stessa e della mia interiorità esce maggiormente anche la mia creatività.
Cercare di superare i miei limiti caratteriali, riuscire a liberarmi da automatismi, reazioni e abitudini porta un contributo importante alla scoperta e all’espressione della mia creatività.